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LA SOVRANITÀ DI DIO SULLA STORIA
Vogliamo parlare della sovranità di Dio sulla storia in rapporto ai suoi decreti e giudizi. Le sue decisioni di portata universale sono sempre rese note all’uomo prima che esse accadano. Quando non è Dio stesso a esporre direttamente all’interessato i suoi propositi, i suoi piani saranno rivelati indirettamente attraverso un portavoce, un profeta designato da lui, oppure mediante un suo servo fedele come lo fu Noè, di cui parleremo largamente ancora più avanti.

A questo punto può sorgere la domanda: non gli è concesso all’uomo di aprire un dialogo di mediazione con Dio in modo che Lui si senta mosso a cambiare la prospettiva dei suoi propositi nel revocare le sue sentenze? La Bibbia dice sì, ma a certe condizioni alle quali l’uomo deve sottostare.

❶ Il pentimento di Dio
Innanzitutto, per evitare fraintendimenti di sorta, dobbiamo chiarire il significato del cosiddetto “pentimento” di Dio riferito in Genesi 6:6, prima del diluvio. Infatti, lì si legge: «il Signore si pentì di avere creato l’uomo, e se ne addolorò in cuor suo». In questo versetto si sta usando un’espressione umana per fare capire quanto lontano fosse stato il grado di santità raggiunto dall’uomo da quello desiderato da Dio nel suo proposito. È un modo di dire quanto sia stata grande la delusione di Dio nel vedere che l’uomo “peccando” non abbia raggiunto l’obiettivo che avrebbe dovuto perseguire nel piano designato da Dio. Nelle Scritture si legge chiaramente che Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza (Genesi 1:26), fu quindi creato con delle doti divine che, se fossero state usate in modo corretto, avrebbero dovuto fare onore al Creatore. Ma questo – purtroppo – non accadde! Pertanto, il diluvio preannunciato si abbatté inesorabilmente su quella civiltà.

❷ Dio annuncia il diluvio universale (Genesi 6:7)
Dopo la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, avendo dei cherubini con luce folgorante sbarrato loro il probabile rientro, la vita della prima coppia prese la forma di pellegrini erranti; Dio non era più in loro compagnia come prima. La presenza dello Spirito di Dio restava comunque loro assicurata. Dalla loro unione nacquero i loro primi due figli maschi: Caino e Abele. Dopo l’assassinio di Caino sul fratello Abele, le cose cominciarono a peggiorare notevolmente: Con grande rapidità i crimini aumentarono mentre le leggi dell’amore scritte nei loro cuori furono dimenticate, mentre la generale malvagità dell’uomo prese il sopravvento.
Fedele alla voce di Dio rimase solo Noè, al quale Dio comunicò il suo decreto di sterminio con queste parole: «Io sterminerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento di averli fatti». (…) Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore. Allora Dio disse a Noè: «Nei miei decreti la fine di ogni essere vivente è giunta, poiché la terra, a causa degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra» (Genesi 6:7-8,13).
Noè fece tutto quello che Dio gli comandò di fare costruendo un’arca di grandi dimensioni, secondo le precise indicazioni ricevute. La sua opera di costruzione e avvertimento si estese per la durata di 120 anni, poi le acque impetuose del diluvio irruppero su tutta la terra per quaranta giorni senza sosta (Genesi 7:10-24). Solo otto persone si salvarono rifugiandosi nell’arca: Noè, i suoi figli Sem, Cham, Jafet e le loro rispettive mogli.

Noè non era né un teologo, né un contemplativo, ma è stato un vero credente alla continua ricerca di mantenere un rapporto leale e sincero con Dio, ubbidendo scrupolosamente alle sue direttive. Nemmeno si oppose al decreto di sterminio di Dio quando fu chiamato ad annunciarlo. Non si interpose attraverso una trattativa come mediatore tra Dio e l’uomo, come fece Abraamo a riguardo le città di Sodoma e Gomorra, ma si mise subito all’opera per compiere il mandato di avvertire la sua società dell’imminente castigo che l’attendeva! Noè è stato un grande e abile operaio, un esempio nell’opera del Signore. La missione per la quale fu chiamato era assai difficile e faticosa. Egli non si fermò davanti a nessun ostacolo che gli si pose davanti, siano stati gli scherni o le derisioni dei suoi coetanei che lo avranno ritenuto un vecchio pazzo nel vederlo costruire l’enorme imbarcazione poggiata sulla distesa di un prato. Al di là dell’errore compiuto una sola volta dopo il diluvio (Genesi 9:20,21), quando si ubriacò con del vino nella sua tenda, Noè può essere considerato, senza dubbio, un uomo di azione costante e di grande fede. L’apostolo Paolo fa riferimento al grande patriarca: «Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, mosso da pio timore, preparò un’arca per la salvezza della propria famiglia; e per essa fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha mediante la fede» (Ebrei 11:7).

❸ La Parusia del Figlio dell’uomo stabilisce la fine del mondo
La prefigurazione della fine del mondo nell’ultimo giorno è largamente attestata da Gesù stesso nel suo lungo e famoso discorso escatologico che preannuncia la fine di tutte le cose. Di tutti decreti di Dio, l’apparizione o la venuta di Cristo (la parusia) è l’unico evento visibile universalmente che non sarà in nessun modo revocato, ma coglierà di sorpresa tutti coloro che non si erano preparati ad accoglierlo: «Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e si andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e la gente non si accorse di nulla finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo» (Matteo 24:38,39). «Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine» (vers. 13,14).

Per essere inseriti in una nuova relazione di amicizia con Dio, chiamata nella teologia cristiana “giustificazione per fede”, l’uomo deve passare attraverso il sincero pentimento dei suoi peccati e la riforma di condotta. La grazia di Dio e la sua misericordia cooperano da sempre in questi termini e non c’è altro da aggiungere. Abbiamo un Dio potente e meraviglioso!

Fine

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