Saggio di Denis Kaiser (PhD)

PENSIERO GUIDA: Lutero ed Ellen G. White sottolinearono entrambi la suprema autorità delle Scritture su questioni di fede e prassi, l’importanza di interpretare le Scritture con le Scritture, la stretta relazione fra Antico e Nuovo Testamento e il ruolo centrale di Gesù Cristo. Sostennero fermamente che la salvezza dal peccato può essere ottenuta solo per i meriti del sacrificio di espiazione di Cristo sulla croce, che essa è un dono della grazia di Dio e che il peccatore può riceverla solo per fede, non per opere. Tanto Lutero quanto la White affermarono che la salvezza è accompagnata da un evidente atteggiamento escatologico.

Ellen G. White vedeva Martin Lutero come il riformatore protestante per eccellenza e l’esempio storico per coloro che vivono al tempo della fine. Aveva questa posizione nonostante il fatto che le radici preminenti della teologia avventista provengano dalle tradizioni metodiste di Wesley e dal restaurazionismo. La White menziona Lutero oltre quattro volte in più rispetto a Filippo Melantone, Ulrico Zwingli, Giovanni Calvino, John Knox e John Wesley messi insieme. Questo fa pensare che sicuramente vide qualcosa di davvero speciale nel riformatore tedesco.

Apparentemente la White non aveva molto in comune con Lutero. Non solo erano separati da trecento anni di storia e un vasto oceano, ma provenivano anche da contesti culturali, educativi, filosofici e teologici molto diversi. Nonostante queste evidenti differenze, li accomunavano una serie di esperienze che, in un certo senso, potrebbero aver creato fra i due una sorta di affinità spirituale. Sia Martin Lutero sia Ellen G. White sono stati in prima linea nella riforma religiosa e in movimenti di risveglio, nella loro propria nazione e anche oltre confine. Sono stati espulsi dalle proprie chiese di origine per avere diffuso nuove convinzioni religiose. Entrambi sottolinearono la suprema autorità delle Scritture su questioni di fede e prassi, l‟importanza di interpretare le Scritture con le Scritture, la stretta relazione fra Antico e Nuovo Testamento e il ruolo centrale di Gesù Cristo. Sostennero fermamente che la giustificazione dal peccato può essere ottenuta solo per i meriti del sacrificio di espiazione di Cristo sulla croce. Inoltre, tanto Lutero quanto la White affermavano che la salvezza era accompagnata da un evidente atteggiamento escatologico. Il loro quadro teologico di riferimento ha influenzato i loro seguaci ed è tenuto ancora in alta considerazione dalle rispettive tradizioni denominazionali al punto che continua ancora a esercitare un certo influsso sul contesto culturale in cui è calato.

Lo schema cronologico che Ellen G. White fa della vita di Lutero è caratterizzato dall’intreccio dei seguenti quattro temi: il ruolo centrale dell’autorità delle Scritture, la giustificazione del peccatore per la fede in Cristo, il provvidenziale intervento divino nell’esperienza di Lutero e la graduale separazione del riformatore dal cattolicesimo romano. Queste pagine descrivono il modo in cui l’autrice ha fatto propri ciascuno di questi quattro temi. Continua….

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©Pierluigi Luisetti