Sarà la scienza umanistica e agnostica? O il ritorno al messaggio della Bibbia? 

D. Mortimer Bennett (1818-1882) © The Truth Seeker
Ellen G. White (1827-1915) © E.G. White Writings

I fatti sono questi: due noti scrittori, un uomo e una donna americani (vedi foto) hanno vissuto lo scorrere dei decenni sotto lo stesso cielo; dai loro dati anagrafici possiamo dire che erano contemporanei. Però, i propri percorsi di vita sfociarono in posizioni diametralmente opposte. Il primo scrittore abbandonò gli insegnamenti cristiani ai quali credette per un tempo e diventò un accanito oppositore di tutte le religioni, in particolare quella cristiana. La seconda scrittrice, invece, partecipò nell’anno 1863 come co-fondatrice della Chiesa cristiana Avventista del Settimo giorno, lasciandoci una preziosa eredità di numerosi libri e articoli (ca. 100,000 pagine) che aiutano ancora oggi milioni di persone ad accrescere la corretta comprensione della Bibbia (Antico e Nuovo Testamento). Il capitolo 55 de La speranza dell’uomo a pag. 4 ne è un esempio.

Obiettivo nel Campo 1: L’ATEISMO

L’inesistenza di Dio, la negazione dell’atto creativo di un Dio personale che plasma l’uomo dalla terra, il rifiuto dei libri della Bibbia sono aspetti dichiarati apertamente in tutto il mondo da quelle associazioni culturali che professano la Scienza umanistica, il pensiero razionale agnostico. L’American Humanist Association (AHA), tanto per citarne una oltre oceano, è forse la più grande. Se diamo invece uno sguardo sul territorio nazionale, apprendiamo che esiste un’associazione laica con gli stessi ideali chiamata UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti). Attraverso la pubblicazione di una rivista bimestrale, Nessun Dogma, promuove la filosofia atea e agnostica.

Le radici di questo fenomeno fondano già nel 19mo secolo, dove alcuni pensatori critici gettarono le basi di organizzazioni secolari atee (profilate come corporazioni, compagnie, società, alleanze, eccetera). Esse si qualificarono come forze propulsive con questo obiettivo: l’elevazione dell’umanità, lo sviluppo di un mondo nuovo svincolato dai dogmi e dalle pastoie ecclesiastiche.

Un personaggio di rilievo fu D. Mortimer Bennett, americano, (1818-1882), fondatore di una compagnia atea chiamata The Truth Seeker. La sua omonima rivista appare sulla scena nel 1873. Bennett trascorse anche tredici mesi in prigione a causa delle sue attività propagandistiche radicali contro le istituzioni conservative del tempo. Scrisse un grosso volume (1120 pagine) dal titolo The Champions of the Church. Their crimes and persecutions, 1878. Esso contiene le sue pesanti accuse rivolte ai numerosi papi ed esponenti ecclesiastici che si avvicendarono nella Chiesa cattolica, ma non risparmiò neppure figure eminenti dell’ambito protestante come Martino Lutero. Fu irremovibile nelle sue idee fino alla fine dei suoi giorni di vita.

Inoltre, dobbiamo tenere conto che il 19mo secolo era caratterizzato dalla rivoluzione industriale, dalla scoperta dell’elettricità, l’invenzione del telegrafo, dalle scoperte scientifiche nel campo della medicina, biologia e altre discipline: dappertutto c’era un fermento volto a sostituire i ritmi di vita finora conosciuti con altri nuovi modelli. Il pensiero liberale trovava terreno fertile per la propria propagazione anticlericale. Nondimeno, Charles Darwin scrisse il libro Le origini della specie (1859) che gettò le basi della teoria sull’evoluzionismo scientifico, scardinando la maestà di un Dio creatore come annunciato nei primi capitoli della Genesi, nella Bibbia.

Obiettivo nel Campo 2: LA FEDE

Che il cristiano conosca le ragioni che stanno alla base delle nascenti correnti di ateismo remoto, avrà in qualche modo la sua utilità per il credente, ma questo non basta per fare delle scelte coraggiose: bisogna passare all’azione. Non si deve mai perdere di vista che la fede cristiana non è il risultato di una filosofia razionale, nemmeno è un Credo morale basato sui quei noti dieci Comandamenti consegnati da Dio a Mosè nel deserto. Nell’essenza, la fede cristiana è farci avere un incontro personale con tutti gli insegnamenti rivelati da Gesù Cristo nei Vangeli. Infatti, il parlare di Gesù era chiaro e lui lo dimostra con evidenza davanti all’interrogatorio di Pilato, il procuratore romano. Cristo non esitò a dirgli apertamente qual era lo scopo della sua missione sulla terra: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose:«Tu lo dici, sono re; io sono nato per questo e per questo sono venuto nel mondo per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce». Vangelo di Giovanni 18:36-38. NR 2006.

“Il più grande bisogno del mondo è il bisogno di uomini che non si possono né comprare né vendere; uomini che sono leali e onesti fino nell’intimo del loro animo; uomini che non hanno paura di chiamare il peccato con il suo vero nome; uomini la cui coscienza è fedele al dovere come l’ago magnetico lo è al polo; uomini che stanno per la giustizia anche se dovessero crollare i cieli”.

Princìpi di Educazione cristiana, Ellen G. White (1827-1915).

© Pierluigi Luisetti. Quinto e ultimo aggiornamento 22-05-2025.