Quali manoscritti più antichi della Bibbia esistono oggi?

Questa è la domanda che molti cristiani, e non solo, si pongono legittimamente. A parte la sensazionale scoperta dei rotoli del Mar Morto avvenuta nel 1947 di cui se ne parla spesso in varie circostanze, credo e penso che non saranno molti quelli che abbiano sentito parlare di Konstantin Tischendorf, questo studioso tedesco vissuto nel 19mo secolo (1815-1874).

TISCHENDORF E IL NUOVO TESTAMENTO di S. Horn

“Ho di fronte una missione sacra, la lotta per riguadagnare la forma originaria del Nuovo Testamento”.

Queste furono le parole scritte da Konstantin von Tischendorf alla sua fidanzata nel 1842. Tischendorf, all’età di soli 27 anni era un giovane assistente all’università di Lipsia, in Germania. Quando morì circa 33 anni più tardi, il suo necrologio commentava che nessun individuo prima di lui aveva fatto di più a favore del Nuovo Testamento dal tempo in cui gli originali degli apostoli furono stati scritti. Considerando quest’affermazione, ci si può chiedere in che modo Konstantin von Tischendorf abbia potuto dare un contributo così eccezionale a sostegno del Nuovo Testamento.

Lo studio del Codex Sinaiticus, il manoscritto della Bibbia recuperato da Tischendorf, un centinaio di anni più vecchio del più antico manoscritto della Bibbia disponibili in quel momento, ha dimostrato che il suo testo, in tutti gli elementi essenziali, era praticamente identico al testo greco in uso della Bibbia. Ciò ha dimostrato che nessuna scoperta di manoscritti biblici precedenti avrebbe potuto sfidare qualsiasi dottrina già affermata e basata sulla Bibbia.

Monastero di Santa Caterina ai piedi del monte Sinai dove il tedesco Tischendorf recuperò un grande numero di manoscritti della Bibbia. Fonte foto: L’eco di San Gabriele

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Tischendorf e il Nuovo Testamento di S. Horn
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© Pierluigi Luisetti