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Dr. Jean Zurcher, studioso avventista (1918-2003)

Prefazione di Pierluigi Luisetti

L’articolo che ho preso in esame è suddiviso in tre parti, proprio com’è stato pubblicato a suo tempo nel 1981 su Adventist Review dal suo autore Dr. Jean Zurcher (1918-2003). Sulla figura di quest’uomo di Dio potrei dire altre cose interessanti, ma non è qui la sede per farlo. Le poche pagine sulle quali vi invito a riflettere si allacciano al libro del profeta Daniele, un libro molto caro e prezioso agli occhi dei cristiani Avventisti del 7mo Giorno. La mia è quindi solo un’opera di traduzione e compilazione di “materiale” esistente, più qualche immagine a sostegno, nulla di più. Inoltre, voglio ricordare che il settimanale Adventist Review, oltre al cartaceo, si propone alla consultazione in linea in 13 lingue diverse!

Avviamoci dunque alla lettura dell’interessantissimo argomento che ho scelto per voi, ma prima ancora voglio fare anch’io la mia personale confessione di fede come l’ha pronunciata l’apostolo Paolo in Romani 11:33-34 (NR 2006):

Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! Infatti, chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere?

Jean Zurcher scrive: “A Gerusalemme recentemente ho avuto il privilegio di visitare gli scavi in corso presso l’angolo sud-ovest della spianata del muro del tempio, un poco sotto il Muro del Pianto. Dal momento che il sito non è aperto al pubblico, ho dovuto ottenere l’autorizzazione speciale. La guida che mi accompagnava aveva preso parte agli scavi. Siccome ogni pietra era a lui familiare, le sue spiegazioni erano coinvolgenti. Riferendosi alle pietre che erano ancora in posizione eretta e quelle sparse, la mia guida cercava di aiutarmi a visualizzare l’immensa scala e il ponte di accesso che conduce all’ingresso principale dei cortili del tempio. L’inizio dell’arco è ancora visibile nel muro. Sotto terra gli archeologi hanno scoperto le fondamenta, diversi passaggi che sono ancora intatti, e la massa di pietre tagliate che hanno contribuito a innalzare questo imponente edificio. Basandosi su questi manufatti gli archeologi sono stati in grado di elaborare un piano preciso che mostra la grandezza e la bellezza di questo ingresso monumentale.

Probabilmente, era qui che i discepoli attraversando questa uscita del tempio (Matteo 24:1) hanno attirato l’attenzione di Gesù sui “grandi edifici” (Marco 13:2) e le “belle pietre” (Luca 21:5) di cui era composto. Personalmente, non ho trovato difficoltà a immaginare la scena, esaminando le grandissime pietre bianche e i resti delle due magnifiche colonne di marmo rosa che precedentemente decoravano il portale principale che conduceva al tempio.

Contemplando queste pietre rovesciate a terra, ho chiesto alla mia guida: “Come può avere avuto luogo questa distruzione? Che impresa titanica deve essere stata quella di spostare tutte queste pietre, ciascuna dal peso di decine di tonnellate!” «Niente affatto», rispose l’archeologo. «Niente avrebbe potuto essere di più semplice. Abbiamo trovato il segreto sulle pietre stesse. Tutto ciò che doveva essere fatto, è stato quello di riscaldare la pietra angolare fino a diventare bianca, in modo che alla fine sarebbe sbriciolata e caduta. Dopo di ciò l’intera struttura è crollata. Ovunque si sono trovate pietre angolari, i soldati romani hanno usato la stessa tecnica».

Ecco come la profezia di Gesù, per quanto riguarda il tempio di Gerusalemme, fu adempiuta alla lettera. “Io vi dico in verità: non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata” (Matteo 24:2).

A mio parere la “pietra angolare”, per così dire, sulla quale si basa la nostra interpretazione dei tempi profetici di Daniele e Apocalisse, è il principio giorno-anno. Se questo principio viene distrutto, il meraviglioso edificio della verità tipicamente avventista, crolla. La dottrina del Santuario, il giudizio investigativo, il ruolo e gli insegnamenti di Ellen White, la crescita della Chiesa avventista – in breve, la nostra ragion d’essere è chiamata in causa.

Continua la lettura offline dopo avere scaricato sotto le 15 pagine (italiano e inglese, solo 1 MB ciascuno).

©Pierluigi Luisetti (Quarto aggiornamento ottobre 2022)