Riflessione di Pierluigi Luisetti su Matteo 16:1-5.

I farisei e i sadducei si avvicinarono a lui per metterlo alla prova e gli chiesero di mostrare loro un segno dal cielo. Ma egli rispose loro: «Quando si fa sera, voi dite: “Bel tempo, perché il cielo rosseggia!” e al mattino: “Oggi tempesta, perché il cielo rosseggia cupo!” L’aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni dei tempi non riuscite a discernerli? Una generazione malvagia e adultera chiede un segno, e segno non le sarà dato se non il segno di Giona». E, lasciatili, se ne andò.

Questo è un passaggio conosciuto da chi legge la Bibbia, ma non tutti saprebbero interpretare cosa egli volesse dire con “il segno di Giona” se non si legge anche il parallelo di Matteo 12:38-42, dove c’è dato di conoscere la spiegazione dettagliata.

L’episodio introduttivo fa parte di quella categoria di racconti nei quali Gesù è protagonista di un incontro sospinto ad arte da parte di alcuni farisei e sadducei del suo tempo. La specialità dei farisei e sadducei era di fare domande alquanto difficili, alle quali urgeva dare subito una risposta netta, definitiva per non farsi trovare in una  situazione d’imbarazzo. A varie riprese, essi si avvicinavano a Cristo per metterlo alla prova con delle domande “trabocchetto”, non mossi da intenzioni sincere, ma per testare la sua capacità oratoria e di difesa. Le domande poste avevano come finalità di fare cadere Gesù in qualche contraddizione verbale o di concetto per screditarlo pubblicamente. La risposta che loro speravano di udire doveva contenere qualche possibile errore teologico che non combaciasse con le Scritture, delle quali loro erano degli specialisti nell’interpretarle a tutto campo. Se avessero raggiunto lo scopo premeditato, l’avrebbero subito accusato di eresia con il loro pungente sarcasmo. Gesù, non sottraendosi ai loro attacchi, neanche questa volta casca nel loro tranello, ma si difende con grande stile e sapienza. Risponde come una persona autorevole che sa il fatto suo e affronta i suoi nemici con una logica disarmante.

In un’altra occasione, ancora una volta, i farisei vennero a lui per fargli delle domande attorno alla questione del matrimonio e il divorzio. Dei farisei gli si avvicinarono per metterlo alla prova, dicendo: «È lecito mandare via la propria moglie per un motivo qualsiasi?» (Matteo 19:3). Anche in questo caso, come risposta, Gesù richiamò l’attenzione dei questionanti sul vincolo matrimoniale istituito da Dio nel principio nell’Eden, ai giorni della creazione (Genesi 2:24). Mosè concesse sì l’allontanamento di una donna da parte del marito con un atto di ripudio scritto (confr. Deuteronomio 24:1), ma questo avvenne per la durezza dei loro cuori, non perché al principio fosse stato pianificato da Dio.

Un altro passaggio, ben conosciuto da molti, è quello dove si parla del dovere di pagare le tasse ai romani oppure di rifiutarsi al loro versamento. Gli mandarono alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel parlare. Arrivati, gli dissero: «Maestro, noi sappiamo che tu sei sincero e non hai riguardi per nessuno, perché non badi all’apparenza delle persone, ma insegni le vie di Dio secondo verità. È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo pagare o non dobbiamo pagare? Ma egli riconoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro che io lo veda». (Marco 12:13,14)

Tutti questi episodi, e molti altri ancora, ci rivelano con chiarezza che Gesù è stato del continuo il bersaglio dei suoi avversari per poterlo condurre in un vicolo cieco per poterlo eliminare. Così fanno le bestie feroci quando assalgono la loro preda; prima la caricano, poi l’accerchiano e infine gli si scagliano addosso con violenza per ucciderla. Gesù resistette e respinse tutte le loro insidie, mettendoli in difficoltà.

1. La ricerca del miracolo.  Ma torniamo al nostro testo di partenza nel quale al centro della richiesta dei farisei e sadducei vi è il famoso “mostraci un segno dal cielo”. In sostanza, che cosa volevano questi uomini che Gesù facesse? È evidente: che egli facesse un qualche miracolo, un’opera potente e fuori dall’ordinario! Perché “segno” in ebraico significa anche un “prodigio”, un atto meraviglioso, fuori dall’ordinario. CONTINUA…

2. Il sensazionale attecchisce sempre.  Il mondo è pieno e sarà sempre pieno di persone che pretendono di avere doni particolari ricevuti da Dio come Sai Baba (1926-2011), il famoso santone indiano che aveva poteri di materializzazione. CONTINUA…

3. La tentazione del miracolismo.  La richiesta fatta a Gesù di produrre un “segno dal cielo” la possiamo comprendere così: egli la colse non come un particolare bisogno impellente da soddisfare, ma piuttosto come una tentazione, dalla quale si distanziò rapidamente. Tentazione di ergersi come fece Mosè con il suo bastone di fronte al faraone (Esodo 7:8-10), quando mise in azione la potenza di Dio con dei prodigi, prima che si verificassero le 10 piaghe sulla nazione egiziana. CONTINUA…

4. Generazione malvagia e adultera.  Dopo avere circoscritto il tema del miracolo bramato e postulato con insistenza dai suoi sostenitori odierni, vorrei chiarire il significato di “segni dei tempi” usato da Gesù. L’aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni dei tempi non riuscite a discernerli? Usandolo al plurale, il termine non si riferisce all’aspetto del tempo atmosferico che si può da lungo tempo  predire per mezzo di regole empiriche, cioè basate sull’esperienza. CONTINUA…

5. Il segno di Giona.  Che cosa avranno capito questi farisei e sadducei da questo discorso di Gesù che si riferiva a Giona? Di Giona sapevano certamente che ricevette l’incarico di andare a Ninive per predicarne la sua distruzione, cosa che egli primariamente si rifiutò di fare, dirigendosi da un’altra parte su di una nave. CONTINUA…

6. Lezione per i nostri tempi. Il rimprovero di Gesù, etichettando i farisei e sadducei “generazione malvagia e adultera”, vale anche per i nostri tempi. Una generazione adultera allude anche a tutte quelle chiese cristiane che, pur avendo adulterato le verità contenute nella Legge di Dio con le loro tradizioni umane, si vantano di essere la sposa fedele di Cristo.

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© Pierluigi Luisetti