Questo saggio del Dr. David Marshall “The canon of the bible: A brief review”, sta alla base della traduzione. Esso è stato pubblicato sulla rivista avventista, DIALOGO universitario, vol. 17, nr. 1, Anno 2005, edizione in inglese. Iniziamo la lettura:

Di tutti i libri noti alla storia umana, nessuno è così unico nella sua origine, così stupendo nelle sue affermazioni, così dinamico nelle sue promesse, così completo e onnicomprensivo nel suo messaggio come la Bibbia.

Non è un libro ordinario. In effetti, non è un singolo libro, ma una biblioteca di libri – 39 nell’Antico Testamento e 27 nel Nuovo. La sua composizione ha richiesto secoli; la sua autorità è durata ancora più a lungo. Il primo dei 40 autori che hanno scritto la Bibbia (Mosè) ha vissuto circa 1600 anni prima dell’ultimo autore (Giovanni). Gli scrittori provenivano da diversi percorsi di vita e avevano ogni livello immaginabile di istruzione, dal più alto al più basso. Differivano in quello che erano e in quello che facevano. Tra questi figuravano un custode di mandrie, un pastore di pecore, un soldato, un pescatore, un medico, mentre altri erano re, legislatori, statisti, cortigiani, sacerdoti, poeti.

Inevitabilmente, i loro stili letterari riflettevano delle differenze se messi a confronto. Alcuni scrissero precetti legislativi; altri, la poesia religiosa; altri ancora, la storia. Alcuni espressero la loro lirica in prosa; altri, la poesia in versi; alcuni scrissero delle parabole e temi allegorici; altri, le biografie o memorie personali e diari; alcuni scrissero delle profezie; e altri ancora semplicemente della corrispondenza personale. Con tutta questa diversità, in che modo i sessantasei libri, ritenuti ragionevolmente “speciali” o “sacri”, potevano essere inclusi in quello che viene chiamato il “Canone” della Bibbia?

La prima cosa da comprendere è che nessun individuo o comitato di individui ha compilato la Bibbia. La Bibbia crebbe poco a poco. Questo principio si applica sia all’Antico che al Nuovo Testamento. Il principio unificatore che rende la Bibbia sacra, diversa, un insieme vivente, è il Cristo stesso, Colui che ha portato la nostra salvezza. Mentre osserviamo il processo con cui i libri sono stati scritti e sono stati accettati come il respiro di Dio, riceviamo la sensazione che anche Colui che era il principio unificante, il portatore della salvezza, l’origine dell’ispirazione, era anche la fonte di queste opere.

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Il Canone della Bibbia: una breve analisi

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© Pierluigi Luisetti